mercoledì 6 febbraio 2008

Presentazione Power Point del Seminario di Connet

Coloro che non hanno avuto la fortuna di assistere al seminario di Connet, possono trovare la presentazione sul sito del Forum Tarsia al seguente link

http://www.forumtarsia.it/cartelle/connet.htm

la presentazione è scientifica. Appare un po' arida a coloro che erano presenti perchè manca il pathos dell'oratore!
Meglio di niente.
Comunque mi aspetto molti commenti!
Franco di Liberto

lunedì 4 febbraio 2008

I "termovalorizzatori" sono la soluzione al problema rifiuti in Campania?

L'intervista a Walter Ganapini,
(chimico ecologista che fa parte del nuovo staff della Regione)
a cura di Fabrizio Geremicca e

pubblicata sul Corriere del Mezziogiorno sabato 2 Febbraio,
sembra rimettere in discussione la scelta
della strategia dell'incenerimento dei rifiuti.
Gianfranca


Il consulente di Bassolino: «Termovalorizzatori inutili»
Il prof universitario, che sul «Manifesto» ha tuonato contro i
termovalorizzatori, è convinto di poter proporre un’alternativa anche in
Campania

NAPOLI — «Dimostrerò a Bassolino che una corretta gestione del ciclo dei
rifiuti è in antitesi con i termovalorizzatori». C’è anche un nemico
giurato dei termovalorizzatori nel gruppo di esperti istituito dalla
Regione sull’emergenza rifiuti. È Walter Ganapini, chimico, ex presidente
dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente.
Professore, cosa ci fa lei tra i consiglieri di Bassolino, visto che il
governatore dice che l’emergenza è stata aggravata dai no degli
ambientalisti?
«Voglio contribuire a un cambio di rotta nel piano rifiuti».
Quanto guadagnerà?
«Percepirò solo un rimborso spese».
Perché è contro i termovalorizzatori?
«Negli anni sessanta erano la modernità, oggi non li costruiscono più in
nessun paese d’Europa. Le tecniche di gestione del ciclo dei rifiuti sono
progredite. Esistono sistemi più efficienti e meno inquinanti».
L’inceneritore di Brescia passa per un impianto modello.
«Come quello viennese rispetta la normativa, ma non vuol dire che non
inquini. Hanno dipinto di blu la ciminiera per renderla più attraente, ma
da quella ciminiera escono nanopolveri. A Reggio Emilia, la mia città,
l’Apat calcola che siano responsabili di 500 morti all’anno».
La Campania è sommersa dai rifiuti. Come se ne esce?
«Il primo passo è la riduzione dei rifiuti prodotti. Alla Federico II c’è
il laboratorio per ecodesign merci. Mettiamo insieme università e
produttori e troviamo contenitori meno pesanti. Non è possibile che
compriamo 200 grammi di imballaggi per 10 grammi di prodotto. Un’altra
strada da percorrere subito è un accordo con la grande distribuzione, che
imponga di disimballare i prodotti all’uscita dei supermercati, dove
allestire centri di raccolta».
E poi, cos’altro?
«La differenziata porta a porta nel 70% nei piccoli Comuni. A Napoli deve
subito partire negli uffici pubblici, nelle scuole e nelle università. Non
possono farla gli attuali consorzi. Assorbirei i lavoratori in una spa che
sia pagata in funzione dei risultati conseguiti».
Mancano gli impianti di compostaggio, dove l’umido diventa fertilizzante o
ammendante. Come rimediare?
«Nei 7 Cdr gli impianti sono stati costruiti, ma non funzionano. In meno
di un mese si possono mettere a lavorare decentemente. Abbiamo 4 aziende
nazionali bravissime in questo settore. Si fa un accordo con Confindustria
e si affidano loro gli impianti. A Milano realizzarono una struttura da
2.000 tonnellate al giorno. Le risorse europee garantiscono fondi
sufficienti per costruire almeno altri 10 impianti di compostaggio. In
pochi mesi abbatteremmo del 70% l’immondizia da trattare. Di 2.800.000
tonnellate annue, ne resterebbero circa 800.000».
E il 30% che rimane?
«Lo si divide in diversi flussi: vetro, metalli, plastiche. La parte
organica è ulteriormente separata e poi sottoposta in parte al
compostaggio e in parte alla digestione anaerobica per produrre biogas.
Alla fine si riduce del 40% il peso di quel 30% residuo dalla
differenziata, di cui dicevamo prima. Rimarrebbe il 18% dell’immondizia
prodotta originariamente. Rifiuto secco, non putrescibile. Potrebbe essere
impiegato nei cementifici. A Treviso ci costruiscono le sottofondazioni».
Cosa chiederà a De Gennaro?
«Renda obbligatoria l’adozione della tariffa rifiuti al posto della tassa,
per prermiare chi produce meno immondizia. La norma era nella Finanziaria,
Ma è saltata».

sabato 2 febbraio 2008

Non Perdetevi i due prossimi interventi di Connet !

Oggi ho ricevuto il messaggio che segue,
sono stato al seminario a Piazza del Gesù
ed ho trovato il seminario molto stimolante
e pieno di suggerimenti particolarmente intelligenti
Franco di Liberto

"RIFIUTI: LA SCELTA DELL'INCENERIMENTO E' PERICOLOSA E SUPERATA!"Incontri a Napoli con Paul Connet, fondatore della rivista "Rifiuti Zero"Paul Connet è docente di chimica ambientale e tossicologica alla SaintLawrence University di Canton, New York. Negli ultimi due decenni hastudiato le problematiche della gestione dei rifiuti, con un'attenzioneparticolare ai pericoli derivanti dall'incenerimento ed alle alternativedi non combustione piu' sicure e piu' sostenibili. E' stato ospite innumerosi congressi internazionali ed ha realizzato molti studi epubblicazioni (anche in video); da quindici anni cura la pubblicazione delbollettino "Waste not" (Rifiuti zero). E' considerato uno dei massimiesperti internazionali sulla gestione dei rifiuti.Gli incontri previsti dal suo tour in Campania sono:*Sabato 2 Febbraio conferenza stampa alle ore 17.30 in piazza del Gesù(Napoli)con Paul Connett e Joan Marc Simon, referente a Bruxelles della "GlobalAlliance Incinerator Alternatives" (GAIA).*Domenica 3 febbraio alle ore10.30 Paul Connett sarà a Pianura presso la Scuola Media "G. Falcone" ,via Evangelista Torricelli*Lunedì 4 Febbraio alle ore 10.30ASSEMBLEA PUBBLICA con Paul Connetpresso la Facolta´ Di Giurisprudenza,Aula Pessina, Università Federico II -Ingresso da Corso UmbertoRete Campana Salute e Ambiente(https://imap-dk.na.infn.it/src/compose.php?send_to=retecampanasaluteambiente%40noglobal.org)-----------------------------------------