lunedì 14 gennaio 2008

Domani Martedì 15 Gennaio una Conferenza nell’ambito “Conoscere per capire”


Nell’ambito del programma promosso da Guido Trombetti e Vittorio Silvestrini “Conoscere per Capire” che potete trovare nell'articolo di Venerdì
domani alle ore 20 nella Sala Congressi di Monte S.Angelo,
l'Università degli Studi di Napoli Federico II ha organizzato una conferenza dal titolo:
"La grande città e i suoi rifiuti"
tenuta dal Prof. Paul H. Brunner(nella foto) della University of Technology di Vienna, oggi una delle figure più importanti nel campo della gestione dei rifiuti, in particolare dell'inserimento di questo problema nel ciclo vitale delle grandi aree urbane.
Ha compiuto il suo corso di studi al Politecnico di Zurigo e ha insegnato e svolto attività di ricerca, sempre sui problemi dell'ambiente e della gestione dei rifiuti, in diverse università degli Stati Uniti. E' attualmente componente del comitato di consulenza per l'ambiente del Commissario Europeo alla Ricerca.Per motivi organizzativi, si prega di confermare la presenza inviando una e-mail di registrazione all'indirizzo allacort@unina.it.Unitamente alla prenotazione è possibile porre una domanda al Prof. Brunner, che risponderà ad alcune di esse nell'ambito della conferenza.

Il Prof. Paul H. Brunner collabora alla rivista Waste Management & Research

Waste Management & Research is a bi-monthly professional journal published under the auspices of ISWA – the International Solid Waste Association. The aim of the journal is to satisfy the growing demand for essential information that can be practically applied primarily to those responsible for the management of both municipal and industrial solid waste, within national and local government, industry, construction engineering, chemical engineering, management science, planning, and public health.In order to achieve a balanced coverage, special attention is given to manuscripts that help to bridge the gap between academic studies and practical problems.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Guardate l'articolo di Concita De Gregorio:
Le campagne di camorra e diossina
dove i bimbi giocano tra le carcasse
sul sito
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/rifiuti-3/biutiful-cauntri/biutiful-cauntri.html

Anonimo ha detto...

l'articolo di Guido e Vittorio è al sito
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080111&ediz=NAZIONALE&npag=33&file=SPAL.xml&type=STANDARD

franco

Anonimo ha detto...

La situazione di questi giorni merita, di certo molte riflessioni. Le quali pero' dovrebbero essere supportate da chi prova, scientificamente, a studiare il problema dei rifiuti. Perche' se dietro le discariche c'erano interessi enormi, per gli INCENERITORI (costruiamoli pure, ma senza l'ipocrisia del termovalorizzatore!) e' lo stesso. Gli inceneritori in Italia hanno un bilancio finanziario attivo solo perche', come i giornali, vengono finanziati dallo stato, con la tassazione della bolletta ENEL (la corrispondente voce e', nel nome, destinata alle energie rinnovabili!). In ogni caso, e' possibile che l'inceneritore sia la strada giusta, ma chi e come ci assicura che non succeda quello che e' accaduto a Terni, dove hanno DOVUTO chiudere l'inceneritore e APRIRE la discarica perche' il primo stava avvelenando tutti?
Vedete qui

Vi invito anche a guardare
questo video.
A chi sta davvero a cuore la soluzione, a chi non ha amici o parenti che trarrebbero vantaggio da soluzioni approssimate o poco ragionate, non verra' in mente, come prima cosa di bollare il tutto come: i toni sono sbagliati, oppure: questo e' qualunquismo. Se nel video ci sono cose false, bisogna dimostrare il perche'.

Andrebbe ripensato tutto, secondo me. Aprire gli inceneritori dicendo: altrimenti,
si trovi un'altra soluzione, significhera' che fra qualche anno ci troveremo
di fronte ad una nuova emergenza, fatta non di immondizia per le strade ma di altro.

Ancora sui danni degli inceneritori:
vedete qui.

Questo e' breve, guardate la seconda pagina,
qui.

E' propaganda? Non e' che invece e' propaganda la pubblicita' agli inceneritori? Di certo
qualcuno li gestisce e li gestira'. Anche le discariche le gestisce qualcuno. Soprattutto in
Campania....

In ogni caso, io credo, rendere ATTIVO un inceneritore PRIMA che isi riesca a differenziare ALMENO il 70% dei rifiuti significa : 1) non risolvere il problema, 2) AVVELENARE le persone. E allora, veleni per veleni, teniamoci le discariche.
Giovanni

Anonimo ha detto...

Da Italo Calvino, Le città invisibili, Meridiani volume II , Arnoldo Mondatori Editore

“La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall’ultimo modello d’apparecchio.
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per fare posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono godere delle cose nuove e diverse o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare.
Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori delle città, certo; ma ogni anno la città si espande e gli immondezzai devono arretrare più lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste si innalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro più vasto: aggiungi che più l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, più la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni. E’ una fortezza di rimasugli che indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.
Il risultato è questo: che più Leonia espelle roba più e accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere; rinnovandosi ogni giorno la città conserva tutta se stessa nella sola forma definitiva: quella delle spazzature d’ieri che s’ammucchiano sulle spazzature dell’altro ieri e di tutti i suoi giorni e anni e lustri.
Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo se sullo smisurato immondezzaio non stessero premendo, al di là del crinale, immondezzai di altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti: Forse il mondo inero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano.
Più ne cresce l’altezza, più incombe il pericolo delle frane: basta che un barattolo, un vecchio pneumatico, un fiasco spagliato rotoli dalla parte di Leonia e una valanga di scarpe spaiate, calendari di anni trascorsi, fiori secchi sommergerà la città nel proprio passato che invano tentava di respingere, mescolato con quello delle città limitrofe, finalmente monde: un cataclisma spianerà la sordida catena montuosa, cancellerà ogni traccia della metropoli sempre vestita di nuovo. Già dalle città vicine sono pronti con i rulli compressori per spianare il suolo, estendersi nel nuovo territorio, ingrandire se stesse, allontanare i nuovi immondezzai”

Anonimo ha detto...

Forse in questa fase di gravissima crisi un consiglio e suggerimento
si potrebbe dare a noi cittadini: di non scaricare per il momento per le
strade carta, giornali, et similia: penso alla quantità di involucri di
cartone, residui della Befana, riversata nei cassonetti. Può sembrare una
trovata ingenua e banale, ma almeno potremmo cominciare dal piccolo a
educarci alla differenziata!
Gennaro Luongo

Anonimo ha detto...

“I gesuiti mi hanno insegnato a esaminare le cose alla ricerca di un secondo significato, di collegamenti più profondi. Chissà se pensavano ai rifiuti”. Così un brano di “Underworld” di Don DeLillo, definito da qualcuno “il capolavoro della letteratura americana contemporanea”.

Sono andato a rileggere alcuni passi dell'incredibile romanzo dell'italo-americano, nei giorni in cui nelle strade napoletane si assisteva a due fenomeni apparentemente contraddittori, in realtà intimamente connessi tra loro: tra i roghi della spazzatura in fiamme esalanti diossina, la gente non rinunciava allo “shopping” natalizio, alla caccia frenetica degli ultimi regali per i propri cari, preparandosi, con agili slalom tra i cumuli che ostruivano le strade, alla tranquillità domestica delle “grandi abbuffate”dei giorni di festa, che avrebbero prodotto, con i voluminosi imballaggi dei regali, ancora ulteriori cumuli di spazzatura.

Fermo restando la ferma e necessaria condanna della classe politica napoletana e campana e della sua totale incapacità a svolgere la propria funzione, dovremmo forse tornare a riflettere - in seconda battuta ma più a lungo - sulle conseguenze profonde del nostro attuale “stile di vita” (in difesa del quale non esitiamo a scegliere l'estrema ratio della guerra). “Consuma o muori- scrive DeLillo - . Questo è il dettato della cultura. E finisce tutto nella pattumiera. Noi creiamo quantità stupefacenti di spazzatura, poi reagiamo a questa creazione, non solo tecnologicamente ma anche con il cuore e con la mente”. Perché non tornare a chiedersi se sia veramente tanto razionale tutto ciò? Sono invece veramente tanto folli le intuizioni berlingueriane degli anni '70 sull'austerità o le attuali riflessioni di un autore come Latouche sulla necessità di una decrescita, se si vuole realmente salvaguardare il pianeta nel quale viviamo? Senza un' “uscita di sicurezza” dall'attuale modello di sviluppo, dovremmo forse rassegnarci a convivere con questi scenari – profetici o apocalittici? - così potentemente delineati nel febbrile libro di DeLillo: “...la spazzatura ordinaria dovrebbe essere piazzata nelle città che la producono. Esponete la spazzatura, fatela conoscere. Lasciate che la gente la veda e la rispetti. Non nascondete le vostre strutture. Create un'architettura fatta di immondizia. Progettate fantastiche costruzioni per riciclare i rifiuti e invitate la gente a raccogliere la propria spazzatura e a portarla alle presse e ai convogliatori. Così imparerà a conoscere la propria spazzatura. Il materiale a rischio, i rifiuti chimici, le scorie nucleari, tutto questo diventerà un remoto paesaggio all'insegna della nostalgia. Gite in autobus e cartoline, posso garantirlo”.

Anonimo ha detto...

La scelta di realizzare "termovalorizzatori" e non inceneritori come e' stato detto è sostenuta dalla politica dei contributi statali che considerando l'energia prodotta come ottenuta da energia rinnovabile è oggetto di finaniamenti pubblici, visione in contrasto con la normativa comunitaria che ritiene fonte rinnovabile solo la frazione organica, per questo l'italia è oggetto di altra procedura di indagine europea.
Inoltre la scelta di realizzare termovalorizzatori o inceneritori condiziona anche le politiche di recupero dei materiali. Infatti, la plastica, uno dei materiali più facilmente recuperabili, nella politica dei termovalorizzatori è la principale fonte di combustibile ad alto potere colorifico e quindi vantagioso bruciarla per aumerare il potere calorico delle ecoballe.
Altro problema di termovalorizzatore rispetto ad un inceneritore è il rendimento che contrasta con l'abbattimento dei residui gassosi tossici, infatti il rendimento dei termovalorizzatori è legato al ciclo termodinamico dei fumi, che contrasta con la necessita di elevate temperature per la riduzione degli inquinanti.
In definitiva spesso è meglio un buon inceneritore che un cattivo Termovalorizzatore.
Ricordando che entrambi hanno necessità di costosi interventi di manutenzione ordinaria su filtri e sistemi di abbattimento degli inquinanti, procedure che hanno costi molto elevati.

Anonimo ha detto...

E' importante, qualunque sia la soluzione, dirci la verita' e provare a studiare, senza bias e scientificamente il problema. Perche' la soluzione, se c'e', deve essere scientifica, non politica.
**** Il "Termovalorizzatore" e' un'INCENERITORE *****
Questo non vuol dire che non bisogna farlo, ma il suo nome corretto e' quello. Le popolazioni stanno cominciando ad insorgere contro le nuove misure. Non vogliono discariche, ne' termovalorizzatori, per varie ragioni, alcune discutibili. Ma, fra queste ragioni ve ne sono altre del tutto legittime, ad es. che, le popolazioni, sono state prese in giro per DECENNI dalla politica e da chi aveva interesse. Dicendogli che erano termovalorizzatori, e poi si scopriva che erano poco meglio di un falo' all'aria aperta.
A questo link trovate informazioni su quello di Acerra in costruzione. Gia' obsoleto. Gia' a rischio avvelenamento. E allora? E' un pregiudizio rifiutare l'inceneritore? Oppure dovendo i soldi rimpinguare le tasche di qualcuno, si risparmia sulla sicurezza e le tecnologie? Bisogna prima rispondere a questa domanda, poi costruire gli inceneritori. Anche se c'e' l'emergenza, soluzioni affrettate finiranno per creare altre emergenze.

No agli inceneritori costruiti cosi' cosi', piu' o meno, con i forse e i ma celati alla popolazione. No agli inceneritori PRIMA che la raccolta differenziata raggiunga il 70%. No agli inceneritori se qualcuno non dimostra che, chi dice che per rendrne attivo il bilancio bisognera' bruciare molta piu' immondizia di quella che verrebbe fuori facendo una vera raccolta differenziata, viene smentito con prove scientifiche ed incontrovertibili!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

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Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie